Perché Eschilo sceglie Gela come sua dimora

Eschilo d’Euforione nacque ad Eleusi, presso Atene, nel 525 a.C. e a quanto pare la sua scelta di venire a trascorrere a Gela gli ultimi anni della sua vita non deve essere stata cusale. Gela ed Eleusi, infatti erano unite strettamente da un legame religioso di straordinaria rilevanza: il culto di Démetra e Kore. Démetra (Cecere, dela delle biade) e Kore (Proserpina, sua figlia), in Sicilia, avevano a Gela il principale centro di venerazione. Il loro culto fiori a Gela, dopo Eleusi, e da Gela si diffuse verso l’interno dell’isola, ad Enna soprattutto, poi in tuta la Sicilia e infine s’irradiò nel mondo antico greco.

E’ noto quanto si narra. La divina fanciulla, mentre un giorno raccoglieva fiori sui prati attigui al lago di Pergusa, venne rapita da Plutone e portata via con il cocchio nel regno sotterraneo. La sconsolata madre Démetra, si mise a cercare la diletta figliuola per tutto il Mondo, sopra un carro trainato da due draghi alati. Giunta ad Eleusi sotto le sembianze di una vecchia, fu accolta benevolmente da Celeo, re di quella città. La dea, in segno di riconoscenza, insegno a Trittolemo, figlio del re, come lavorare la terra ed il modo di fare il pane. Da qui il culto e le venerazione per Démetra.

Ad Eleusi e a Gela le due dee, simbolo della generazione, avevano un culto notevole e in odore di esse venivano celebrate annualmente, all’inizio dell’estate, con grande splendore e meraviglioso concorso di uomini e di donne, le famose feste Eleusine che duravano, per lo più, dieci giorni.

Stando così le cose, possiamo di certo affermare che la scelta di Eschilo di venire ad abitare a Gela era a lui molto vicina dal punto di vista religioso e, quindi spirituale. Il che contava molto per uno spirito eccelso quale Eschilo è stato ed è ancora.

Del resto, lo spirito di Eschilo deve essersi sentito realizzato e gratificato se, dopo la sua morte, “I Geloli gli innalzarono un sontuoso sepolcro presso il quale si recavano ogni anno per i riti in omaggio”, come dice il prof. Nunzio Vicino nel suo libro “Gela nella storia”. Il quale dice ancora: “Che a Gela vi fosse un grande teatro non può esserci alcun dubbio, e che Eschilo vi sia stato sepolto dentro è un’ipotesi assai verosimile”.

Il prof. Vicino in proposito, conclude dicendo che “Cicerone, che era stato questore a Lilibeo nel 75 a. C. e che visitò molte città della Sicilia, ci parla di una città, Gela, avente teatro, ginnasio e palestra; e che tutte queste istituzioni grandemente avevano contribuito a promuovere nella città di Gela la cultura e a darle uno speciale indirizzo”.

Comunque, per quanto riguarda il teatro faremo un discorso a sé stante.